21 luglio, Castro – Tra nobile e popolare

21 luglio, Castro – Tra nobile e popolare

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21 luglio, ore 21:00, Castro - Tra nobile e popolare
Duo Fersini-Patrone

Federica Fersini ha frequentato il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, dove si è diplomata nel 2003 sotto la guida del M° Ennio Catanese. Ha seguito il corso di perfezionamento per professori d’ Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano nell’A.A. 2003/2004, sotto la guida della Prof.ssa Anahi Carfi, primo violino dell’Orchestra del Teatro alla Scala, e ha frequentato corsi di perfezionamento in repertorio solistico con Giovanni Angeleri, Francesco Manara, Stefano Pagliani, Ilya Grubert, Roberto Ranfaldi. È stata membro fondatore del Quartetto d’archi Entheos, con il quale ha seguito masterclass presso il Garda Lake Music Master con Iris Juda e Lukas Hagen (Hagen Quartet), e presso il Master 4 Strings di Sestri Levante con il Quartetto di Cremona.

Con il quartetto Entheos ha partecipato tramite selezione con CD alla prestigiosa International Summer Academy (ISA) 2016, organizzata dalla Universität für Musik und Darstellende Kunst di Vienna, e ad alcune sessioni di studio presso la European Chamber Music Academy (ECMA) di Hatto Beyerle, perfezionandosi con Corina Belcea (Quartetto Belcea), Hatto Beyerle (Quartetto Alban Berg), Johannes Meissl (Artis Quartet), Jan Talich e Petr Prause (Talich Quartet), Evgenia Epshtein (Aviv Quartet), Anita Mitterer (Quatuor Mosaïques), Vida Vujic (Universitat fur Musik und Darstellende Kunst di Vienna), Patrick Judt (Hochschüle Bern). Ha frequentato il corso di musica da camera con il Quartetto di Cremona presso l’Accademia Walter Stauffer. Nel 2005 ha vinto l’audizione per l’organico dell’Orchestra Giovanile “L.Cherubini”, diretta dal M° Riccardo Muti.

Nel giugno 2021 ha vinto il concorso per violino di fila nell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, posto che attualmente ricopre stabilmente.

Vincitrice di varie audizioni e concorsi, collabora regolarmente in qualità di artista ospite con l’ Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Filarmonica della Scala, Filarmonica Toscanini di Parma, Cameristi della Scala, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Filarmonica del Teatro Regio di Torino, Camerata Strumentale di Prato, Orchestra di Padova e Veneto, Orchestra “i Pomeriggi Musicali” di Milano, Orchestra del Teatro Regio di Parma. Si è esibita in prestigiose sale in Italia e all’estero tra cui il Teatro alla Scala, il Teatro La Fenice di Venezia, l’Auditorium del Parco della Musica in Roma, la Groβersaal del Musikverein e la Konzerthaus di Vienna, il Barbican Centre di Londra, il National Centre for the Performing Arts di Pechino, la Royal Opera House di Muscat in Oman.

Ha collaborato in qualità di spalla e prima parte con l’orchestra “Bruno Maderna” di Forlì.

 

Riccardo Patrone si è diplomato in violino al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova nella classe del Prof. Alessandro Ghè. Ha poi ottenuto il titolo di Master of Art presso il Conservatorio Superiore di Losanna, nella classe del prof. Sergiu Schwartz.

Ha seguito masterclass con Ruggero Ricci, Berl Senofsky, Bin Huang, con Valery Gradow al Conservatorio Superiore di Lugano, ed inoltre con prime parti di importanti orchestre quali Paul Florin, Francesco Manara e Stefano Pagliani primi violini solisti del Teatro alla Scala di Milano.

Ha fatto parte dell’orchestra giovanile Luigi Cherubini diretta da Riccardo Muti con cui si è esibito tra il 2004 ed il 2008 in importanti sale e festival in Italia e in Europa tra cui il Ravenna Festival, il Senato della Repubblica in Roma, la Haus fur Mozart di Salisburgo e la Sala Grande del Musikverein di Vienna.

Ha collaborato in festival, tournée, dirette radiofoniche e televisive in importanti orchestre quali Filarmonica della Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, Haydn Orchester di Bolzano e Trento, Orchestra sinfonica di Roma, Filarmonica Toscanini di Parma, e sotto la guida di direttori come Zubin Mehta, Jury Temirkanov, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Semion Bichkov, suonando in sale prestigiose tra cui l’Auditorium Conciliazione in Roma, Parco della Musica di Roma, Filarmonia di Berlino, Teatro alla Scala di Milano e Carnegie Hall di New York.

In qualità di camerista ha seguito masterclass presso l’Accademia Stauffer di Cremona con il Quartetto di Cremona, l’Universitat fur Musik di Vienna e l’Hochschule di Berna e si è esibito in quartetto d’archi e in duo con pianoforte presso Festival Terre d’Arezzo, Festival di Musica d’arte di Genova, Museo Sant’Agostino di Genova, Stagione dell’Università di Alessandria, Teatro Faraggiana di Novara, Teatro Ponchielli di Cremona.

PROGRAMMA

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Duo per Violino e Viola n. 1 in Sol maggiore, K. 423

Allegro

Adagio

Rondeau: Allegro

 

Duo per Violino e Viola n. 2 in Si bemolle maggiore, K. 424

Adagio-Allegro

Andante cantabile

Andante grazioso

 

Béla Bartók (1881-1945)

Estratti dai 44 Duos per due Violini, Sz. 98, BB 104

I: nn. 44, 19, 16, 28, 43, 36, 21, 42

II: nn. 17, 38, 37, 10, 35, 39

III: nn. 7, 25, 33, 4, 34

PALAZZO ARAGONESE DI CASTRO

L’impianto più antico dell’attuale castello aragonese risale, con ogni probabilità, al XII-XIII secolo e fu costruito sui resti della rocca bizantina. Nella seconda metà del XIII secolo, Carlo I d’Angiò lo definisce fortezza di rilevanza strategica per la difesa del regno. Il castello, annoverato insieme alle fortezze di Ostuni, Taranto, Ugento e Torremaggiore, è considerato d’importanza nazionale e ritenuto tra i più funzionali, combinando insieme difese naturali e architettura militare. Nel 1480, in seguito al saccheggio di Otranto, la città fu invasa dai Turchi ed il castello venne semidistrutto.

Nel Cinquecento fu la nobile famiglia dei Gattinara, feudatari del luogo in quegli anni, ad attendere alla ricostruzione della fortezza sulle rovine dell’antica rocca, realizzando una nuova struttura difensiva a pianta quadrilatera, con quattro bastioni e un terrapieno. Nuovi e ripetuti danneggiamenti costrinsero successivamente il viceré spagnolo don Pedro de Toledo a potenziare ulteriormente la struttura. L’architetto senese Tiburzio Spannocchi progettò la completa ristrutturazione dell’assetto difensivo, con la costruzione del bastione a protezione della Porta Terra, della imponente torre sud, detta Torre Catalano, e di una caratteristica cinta fortificata ad impianto esagonale allungato, munita di baluardi e torri di cortina nei punti strategici. Nel corso del XVIII secolo l’edificio andò in rovina, tanto da essere descritto nel 1780 come cadente e semidiruto da Monsignor Del Duca, vescovo della città. Questi indirizzò al re Ferdinando IV una petizione accorata ed insistente affinché il castello, che aveva accompagnato la storia del centro abitato nel corso degli anni, fosse restaurato a spese dell’Erario dello Stato. Gli argomenti del prelato furono così convincenti e ricchi di informazioni da riuscire a convincere il re. Risalgono all’epoca gli ultimi interventi condotti sul castello. Attualmente, dopo averne acquisito la proprietà, il comune di Castro ha realizzato vari interventi di restauro volti a restituire il bene alla fruizione collettiva.

Il castello, a pianta rettangolare con quattro torri angolari di varia forma e dimensione, risulta composto da un ingresso protetto da un fossato e da ponte levatoio, ormai rimosso. Entrando si trova un cortile anticamente destinato al deposito di prodotti agricoli che venivano commercializzati, e un’ampia scala, ora scomparsa, con la quale si accedeva ai piani superiori. Nel cortile si affacciano inoltre le porte delle stanze del piano terra. La stanza di ponente si affaccia sul mare ed è dotata di un accesso esterno che porta agli orti sottostanti.

La struttura, completamente restaurata negli ultimi anni, dispone di una moderna e funzionale sala convegni ed ospita, nelle sale e nel torrione angolare di levante, il Museo Civico Antonio Lazzari con la mostra archeologica permanente Castrum Minervae: tra Greci e Messapi, che permette di ammirare i numerosi e vari reperti provenienti dalle recenti campagne di scavo effettuate nell’area del centro storico. Il centro storico conserva inoltre il suo impianto medievale con strettissime stradine e case a corte.