23 agosto, Barbarano del Capo – Tra Fanciullezza e Sehnsucht

23 agosto, Barbarano del Capo – Tra Fanciullezza e Sehnsucht

Home / 23 agosto, Barbarano del Capo – Tra Fanciullezza e Sehnsucht

23 agosto, Barbarano - Tra Fanciullezza e Sehnsucht
Trio Scheherazade

Bianca Rabaglia è nata a Parma il 30 dicembre 2005; dopo le prime note con il papà, all’età di sei anni ha proseguito lo studio del violino sotto la guida di Emilia Gavaruzzi presso la Scuola “In Cre-scendo” di Parma. 

Nel 2015 e nel 2018 ha vinto il Primo Premio Assoluto al Concorso “E lucevan le stelle” e la sele-zione nazionale per i concerti dell’ESTA a Bologna e a Cremona. 

È stata invitata, in qualità di solista, a Expo 2015 dove si è esibita nell’ambito della manifestazione “Arrivederci in Lombardia” suonando il Concertino di Rieding. 

A nove anni è stata ammessa al Conservatorio “A.Boito” di Parma nella classe di Grazia Serradi-migni. In seguito ha partecipato regolarmente ai concerti dedicati ai “Giovani talenti” del Conserva-torio. 

Nel 2017 ha partecipato al concerto celebrativo dei dieci anni del Concorso “E lucevan le stelle” organizzato dall’Associazione Parma Lirica. 

Nel 2018 ha vinto il Primo Premio Assoluto al Concorso “Clara Wieck Schumann” di Massa. 

Nel 2019 ha suonato all’Auditorium del Carmine per le celebrazioni in ricordo di Piero Guarino. 

Si è esibita come solista nel Doppio Concerto di Bach per “La notte dei classici” al Palazzo del Go-vernatore di Parma e nell’ambito del Festival Bosa Antica 2022 insieme alla famiglia. 

Nel 2020 è entrata al Triennio Accademico di primo livello con il massimo dei voti. 

Nel 2021 entra nelle classi di violino e musica da camera di Luigi Mazza e Pierpaolo Maurizzi. Nello stesso anno è finalista alla selezione dei giovani musicisti del Rotary Club di Parma. Successivamente suona per il Lions Club alla Sala di Lettura e Conversazione e all’inaugurazione della statua di Paganini di fronte al Conservatorio di Parma.  

Segue diverse masterclass con importanti musicisti del panorama internazionale tra cui Mihaela Costea, Andrea Noferini e Antonio Valentino (Portogruaro, Bologna, Bardonecchia, Bosa Antica e Città di Castello). 

Suona un violino copia di Giovanni Battista Guadagnini di Andrea Zanrè. 

  

Arianna Lo Vetere, nata a Reggio Emilia nel 2008, inizia a suonare il violoncello all’età di 7 anni e nel febbraio del 2018 è ammessa al corso preaccademico dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli di Modena, sotto la guida dell’insegnante Marianne Chen, che la seguirà fino al 2019. 

Partecipa ai corsi di perfezionamento estivi tenuti dalla stessa professoressa a Bardonecchia nel 2018 e nel 2019. 

Nel 2018 partecipa ai concorsi “Riviera Etrusca” di Piombino e “Premio Giuseppe Alberghini” di Bologna, classificandosi prima in entrambi. 

Nel 2019 riceve il primo premio al concorso “Premio Giuseppe Alberghini”. 

Nell’anno accademico 2019/2020 entra al conservatorio Arrigo Boito di Parma, dove studia tuttora con l’insegnante Michele Ballarini. 

Nel 2021 partecipa alla masterclass tenuta dal Duo Janigro, dove frequenta anche le lezioni tenute dal maestro Antonio Meneses, che la sceglie come uditrice ai suoi corsi presso la Fondazione Stauffer. 

Nello stesso anno partecipa al concorso “Città di Vimodrone” classificandosi prima. Nell’anno accademico 2021/2022 ha intrapreso gli studi di musica di musica da camera con il maestro Pierpaolo Maurizzi. 

  

Nata nel 2000 nel territorio salentino, Giulia Di Palmo si avvicina allo studio del pianoforte in tenera età. Nel 2016 viene ammessa al Triennio Accademico di primo livello presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, dove concluderà gli studi nel 2019 diplomandosi con il massimo dei voti e la lode sotto la docenza della M° Rossella Ricci. Nel frattempo svolge diverse masterclass di perfezionamento sotto la guida del M° Pierluigi Camicia, frequentando “l’accademia Internazionale Aldo Ciccolini” di Trani sino al 2020. Nel 2020 viene ammessa al biennio specialistico di Musica da Camera presso il Conservatorio Arrigo Boito, dove si laurea nel 2022 sotto la guida del M° Pierpaolo Maurizzi, mentore del rinomato Trio di Parma, con il massimo dei voti a cui si aggiunge lode e menzione d’onore. Qui ha modo di sperimentare l’ambiente cameristico che la città di Parma offre, collaborando con diversi gruppi cameristici e con la classe di Percussioni del Conservatorio stesso guidata dal M° Danilo Grassi. Svolge una intensa attività di concerti in formazioni cameristiche presso la città di Ostuni, presso la Casa della Musica di Parma, e il Comune di Manduria.Partecipa al concerto/conferenza per la presentazione del libro “Debussy, ovunque lontano dal mondo” di Enzo Restagno. Partecipa a diverse masterclass di perfezionamento con Ivan Rabaglia, Alberto Miodini, Barnabas Kelemen, Antonio Valentino, Andrea Noferini, Enrico Bronzi, Roberto Cappello. 

Attualmente frequenta il primo anno del biennio specialistico di pianoforte presso il conservatorio Arrigo Boito di Parma sotto la guida del M°Alberto Miodini, affiancando i suoi studi a contratti di collaborazione pianistica e insegnamento. 

  

  

PROGRAMMA

Robert Schumann (1810-1856) 

Widmung op. 25 n. 1 (trascrizione per violoncello e pianoforte) 

  

Franz Schubert (1797-1828) 

Nacht und Träume, D.827 (trascrizione per violoncello e pianoforte di Samuel Sykes) 

  

Niccolò Paganini (1782-1840) 

Variazioni sul Mosè in Egitto di G. Rossini (trascrizione per violoncello e pianoforte) 

Robert Schumann (1810- 1856) 

Sonata per violino e pianoforte n. 1 in La minore, op. 105 

Mit leidenschaftlichem Ausdruck  

Allegretto  

Lebhaft       

  

Claude Debussy (1862-1918) 

Trio per pianoforte e archi L3 

Andantino con moto allegro 

Scherzo, Intermezzo. Moderato con allegro 

Andante espressivo 

Finale. Appassionato  

TORRE CAPECE DI BARBARANO DEL CAPO 

La Torre Capece di Barbarano del Capo è l’ultimo elemento di un castello baronale cinquecentesco fatto erigere dalla famiglia Capece. La forma quadrangolare determina imponenza. Venti beccatelli ornano la torre, caditoie e varie aperture testimoniano l’imponente funzione difensiva. Diciotto metri d’altezza sono ripartiti in tre piani, il primo piano era il posto di guardia con un’unica finestra e sotto a questa una botola nel pavimento, probabilmente una tomba o un semplice rifugio. Una stretta scaletta porta al secondo piano gradevolmente ampio, con quattro finestre per lato, la stessa scala porta al terrazzo il quale presenta sette aperture utilizzate per sistemarvi i cannoni. Al piano terra la corte consente l’ingresso agli alloggi e locali di servizio, a sinistra la scuderia e maneggio con volte a botte e l’originaria pavimentazione; probabilmente anche il mulino ed uno splendido giardino tutto a dimostrazione di una vita completa della corte. Presenti poi gli ambienti per le guardie e due pozzi utilizzati anche dalla popolazione, uno di questi pozzi è oggi visitabile. Sul portale d’ingresso lo stemma di famiglia, il Leone Rampante, con la scritta “DEPOSE I POTENTI ED ESALTÒ GLI UMILI MDV (1505)”