27 agosto, Andrano – Gli operisti di Puglia in epoca barocca

27 agosto, Andrano – Gli operisti di Puglia in epoca barocca

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27 agosto, ore 20:30, Andrano - Gli operisti di Puglia in epoca barocca
Prof. Lorenzo Mattei

Lorenzo Mattei (1974), diplomato in pianoforte a Firenze e addottorato alla Sapienza di Roma, è professore associato di Storia della musica presso l’Università di Bari, dove presiede alle attività del coro e dell’orchestra di Ateneo. Dal 2007 è direttore artistico del Giovanni Paisiello Festival di Taranto. Si occupa in particolare del melodramma settecentesco che ha approfondito con libri e articoli di rilevanza internazionale. Di Jommelli ha curato l’edizione critica della Didone abbandonata nella versione di Stoccarda (Pisa, ETS) e di Paisiello l’anastatica dei Giuochi d’Agrigento (Milano, Ricordi); ha in uscita, per Le Monnier, un manuale di Storia del melodramma. È critico musicale del magazine GBOpera e svolge consulenze musicologiche per vari enti lirici e case discografiche.

CASTELLO SPINOLA-CARACCIOLO DI ANDRANO

 

Il castello trova le sue origini nel XIII secolo come opera fortificata. L’edificio venne successivamente adeguato alle nuove esigenze belliche nel XV secolo, epoca in cui i Saraceno erano signori di Andrano. I lavori furono sicuramente accelerati in seguito all’invasione turca che interessò la vicina Otranto nel 1480, mettendo in allarme i centri limitrofi. Lo stesso Antonio Saraceno, allora signore di Andrano, accorso in aiuto ad Otranto con un suo esercito, vi perse la vita.

Il castello presenta una pianta quadrangolare, rinforzata agli spigoli del prospetto principale da torrioni a sezione quadrata. Un cornicione marcapiano divide il piano nobile da quello inferiore, mentre la facciata conserva una caditoia, perpendicolare al portale d’accesso. Il castello nasce come masseria poi diventa masseria fortificata. E dal 1300 al 1500 si costruisce anche al primo piano.

Al primo assetto architettonico corrisponde la torre cilindrica – ornata anch’essa da un cornicione marcapiano e, in alto, da archetti e beccatelli – il fossato, ormai visibile solo sul lato posteriore dell’edificio, e la torre sud occidentale. L’edificio è stato poi oggetto, nel corso dei secoli, di continui ampliamenti e rifacimenti. Interessante il cortile, che presenta una scala interna, tre eleganti e raffinate finestre e una colombaia. Numerose le epigrafi che si possono leggere sui fregi delle finestre e delle porte sia all’interno che all’esterno del castello.

Dopo i Saraceno, il castello divenne dimora degli Spinola di Gallipoli (1606), dei Gallone di Tricase (1618-1734) e dei Caracciolo di Marano, proprietari del castello fino a non molti decenni fa. Dopo i Caracciolo, il maniero fu in parte venduto alla famiglia Bentivoglio e in parte donato all’istituto Maestre Pie Filippini. Venne acquistato dall’amministrazione comunale nel corso degli anni Ottanta.