
8 agosto, ore 21:00, S. Maria di Leuca, Esterno della Basilica-Santuario S. Maria De Finibus Terrae - Liriche romantiche.
Duo Torresetti-Angeletti

Renzetti l’ha definito “di grande e rara sensibilità, essendo un ottimo violista, conosce molto bene la famiglia degli archi e sa ottenere sempre da loro un suono adeguato ed inerente ai brani suonati”.
Ramin Bahmani lo considera “un violista di spiccate qualità musicali ed umane, con un suono molto caldo e trasparente.”
Matteo Torresetti si diploma in viola privatamente al Conservatorio di Fermo nel 2017 e in viola con il M° Pavolini con il massimo dei voti al Conservatorio G. Verdi di Milano nel 2012. Ha studiato con alcuni principali Maestri del panorama internazionale: Walter Daga, Pierre-Henry Xuereb, Simone Briatore, Giovanni Menna, Danusha Waskiewicz, Adrian Mustea, Clemens Gordon, Jannis Rieke e Simonide Braconi. Ha inciso i DVD dei concerti di Beethoven per pianoforte ed orchestra trascritti per pianoforte e quintetto d’archi da V. Lachner, collaborando con il Conservatorio di Milano e lo studio Limen, suonando con Federico Gad Crema, Francesco Granata e Luca Ballabio. Negli anni 2015-2016 frequenta l’Accademia della Scala, in cui ha ricoperto anche il ruolo di spalla.
Negli anni 2015-2016 ottiene l’idoneità per l’Accademia Beyreuth Young Artist Program. Nel 2015 risulta idoneo come viola di fila per l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Nel 2022 risulta idoneo come Prima Viola all’Orchestra di Padova e del Veneto. Nel 2023 ottiene l’idoneità per viola di fila all’audizione del Teatro alla Scala. Nel 2023 ottiene il secondo posto al concorso per viola di fila alla Fondazione del Teatro di Venezia. Nel 2024 ottiene il terzo posto al concorso per viola di fila con obbligo della seconda fila di Torino.
Ha collaborato con l’Orchestra di Padova e del Veneto, con Roma Sinfonietta, con la Filarmonica di München Philharmoniker, con la Filarmonica del Regio di Torino, con la Filarmonica della Scala, con il Teatro Regio di Torino e la Filarmonica Marchigiana. È membro stabile dell’Orchestra del Teatro la Fenice di Venezia dal 2024. Ha suonato sotto la bacchetta di direttori importanti al mondo come Chung, Chailly, Young, Noseda, Dudet, Knussen, Bychkov, Harding, Mehta.
Inoltre ha compiuto studi approfonditi di composizione con Molino e Del Pizzi e si è diplomato in direzione d’orchestra con il M° Renzetti nel 2019. Come direttore nel 2021 partecipa alla fase Eliminatoria del Concorso Besançon, venendo selezionato in un gruppo di trenta candidati i quali, pur non passando alla fase finale, hanno ottenuto un riscontro molto positivo e sono stati invitati a partecipare alla prossima edizione. Nel 2021 partecipa alla IV edizione del concorso Forcolini a Padova, ottenendo il 2° premio.
Il 15 Dicembre 2019 ha fondato l’Orchestra di Adriamusica insieme a Davide Massiglia e al M° Donato Renzetti debuttando nel Teatro Italia di Roma. Nel 2021 fonda l’Orchestra Lino Livealba, diventata poi Orchestra UniMc, di cui è il direttore artistico e musicale e con la quale ha svolto intensa concerti collaborando con artisti come Aldo Campagnari, Chiara Burattini, Jonas Villegas, Giacomo Palazzesi, Raffaele Damen, Adamo Angelette e Liza Milovzorova, Eugenio Della Chiara, Ramin Bahrami.
Pianista solista e camerista, Adamo Angeletti si esibisce regolarmente in diversi teatri e festival in Italia, Polonia Austria, Cina, Germania tra cui: Ente Concerti di Pesaro, Appassionata, Festival dell’Opera da camera delle Marche, Comune di Cava de’ Tirreni, Imf, Taicang Festival, Associazione Spazio cultura, Incontri musicali, Castello di Sirnits, Gioventù musicale di Fermo, Conservatorio di Lublin, Tuttoingioco Festival, Castello di Montauto, L’Altra Stagione, Sirolo in musica, Galleria d’arte Idill’io, Magni festival Pistoia, Macerata Opera Festival, Conservatorio Pergolesi, Rete lirica delle Marche, Accademia Malibran, Unimc, e molti altri Successivamente al diploma in pianoforte ha studiato composizione ed ha conseguito le lauree in Didattica della musica e Biennio formazione docenti.
Ha eseguito più volte il concerto K467 di Mozart per pianoforte e orchestra e il concerto in re minore Bwv 1052 di Bach per pianoforte e archi.
Ha eseguito diverse volte i Carmina Burana di Carl Orff per 2 pianoforti coro, soli e percussioni.
Ha partecipato a diverse prime assolute come pianista e Korrepetitor (Il gabbiano e il mare, Il principe della differenziata, Mal di terra).
Si esibisce spesso in duo con il violinista Alessandro Cervo.
Attivo anche nel campo della didattica, ha partecipato come membro di giuria ad alcuni concorsi musicali ed ha tenuto masterclass in Italia, Cina, Polonia.
Nel 2022 si è esibito più volte nel doppio concerto per violino, pianoforte e orchestra d’archi con il violinista Aldo Campagnari.
Recentemente si è esibito in tournée con Ramin Bahrami con orchestra eseguendo i concerti Bwv 1060 – 1062 di J.S. Bach per due pianoforti e orchestra d’archi tra cui al Teatro Rossini di Pesaro e il Teatro Dell’Aquila di Fermo.
Al momento sta eseguendo un ciclo di concerto contenenti musiche di Lino Liviabella e Nino Rota con la violista Anna Serova.
Ha diretto più volte il Gloria di Antonio Vivaldi per coro, soli e orchestra.
Collabora da molti anni con Il Macerata Opera Festival come maestro collaboratore.
È presidente della Scuola Civica di Musica Stefano Scodanibbio di Macerata.
Attualmente è direttore del coro Unimc.
Nel 2021 ha pubblicato per l’etichetta discografica Da Vinci Classic un cd monografico su Béla Bartók contenente le Danze in ritmo bulgaro, la Sonata e le Bagatelle: Béla Bartók Piano works 1908 – 1936. Lavoro trasmesso nel corso della trasmissione “Primo movimento” Rai radio 3
Ecco alcune recensioni di riviste specializzate.
“L’italiano Adamo Angeletti si mostra in questa registrazione come un abile interprete di Bartok e aggiunge musicalità alla struttura. Dona spontaneamente a ciascuno dei brevi brani una caratteristica vita interiore.” ” Sia nei pezzi più cupi che nelle danze virtuosistiche, Adamo Angeletti rende piena giustizia a tutte le opere.
E così questo CD di Bartok, registrato su un pianoforte a coda Bechstein piacevole e dal suono caldo, risulta essere qualcosa di molto speciale, nel complesso più morbido e colorato che in altre interpretazioni.”
(Remy Frank) Pizzicato – Lussemburgo,
(tradotto dal tedesco)
:“Questa incisione di Adamo Angeletti ce ne dà una riconferma fin dall’esordio, con le miniature delle Sei Danze in ritmo bulgaro tratte da Mikrokosmos…” “Adamo Angeletti sa dare rilievo alla chiarezza di espressione in pagine pur molto complesse dal punto di vista squisitamente contrappuntistico…”
(luigi Fertonani), Brescia oggi
“Bagatelle, oserei dire, ..Di riferimento”
“Suono oggettivo, ma senza perdere una rotondità timbrica necessaria per permettere il mandare del richiamo armonico dato sia dalla ricerca debussyana, sia dal senso ritmico esemplificato dalle musiche balcaniche, magiare soprattutto, che sovrintendono l’anima che pulsa nelle Bagatelle. Encomiabile.”
(Andrea Bedetti), ClassicVoice
“Un Bartók lucente, scolpito, elegante…”
“Con una paletta timbrica fulgente l’interprete maceratese disegna un ritratto compiuto…”
” Se la Sonata appare rivelatoria…le Six dances in Bulgarian rhythm brillano per asciuttezza e concentrazione espressiva”
“Stupefacenti le Bagatelle op.6, studi di linee che stagliano spazi sonori ondeggianti sull’abisso” “Con una paletta timbrica fulgente l’interprete maceratese disegna un ritratto compiuto…”
(Letizia Michielon) Amadeus
“Disco eccellente nella linea delle consuetudini odierne”
Piero Rattalino
PROGRAMMA
Robert Schumann (1810–1856)
Märchenbilder op. 113
Nicht schnell
Lebhaft
Rasch
Langsam, mit melancholischem Ausdruck
Edward Elgar (1857–1934)
Salut d’amour op. 12
Maurice Ravel (1875–1937)
Pavane pour une infante défunte
Claude Debussy (1862–1918)
Clair de Lune
Camille Saint-Saëns (1835–1921)
Il Cigno
Henri Vieuxtemps (1820–1881)
Élégie per viola e pianoforte
Gabriel Fauré (1845–1924)
Après un rêve
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840–1893)
Notturno op. 19 n. 4
Jules Massenet (1842–1912)
Meditazione dall’opera Thaïs
Johann Nepomuk Hummel (1778–1837)
Potpourri op. 94

Basilica-Santuario S. Maria De Finibus Terrae di Leuca
La prima chiesa fu costruita agli albori del cristianesimo, sulle rovine di un tempio pagano dedicato alla Dea Minerva. Per la sua posizione geografica, il Santuario fu oggetto di continue distruzioni e saccheggi da parte di Turchi e Saraceni. L’edificio attuale è il sesto ed è stato eretto nel 1700. Insieme al Santuario furono edificati gli edifici annessi per offrire ospitalità ai fedeli.
L’interno è a croce latina con decorazioni barocche. L’attenzione del visitatore si sofferma sull’altare maggiore, in pregevole marmo con il quadro della Madonna del pittore Giacomo Palma Junior. Dalle numerose lapidi, gran parte in latino, si ricostruisce la storia e gli avvenimenti della chiesa nei secoli a partire dal 1° agosto del 343. Dal 7 ottobre 1990 il Santuario di Leuca è stato elevato al grado di Basilica Minore.